Obiettivi
- Visite Mediche a tutti gli adulti e bambini che si presenteranno durante i giorni di permanenza dei volontari H.H.P.P.;
- Vaccinazioni Antiepatite B a centinaia di bambini delle varie Scuole di Thullur e Villaggi limitrofi;
- Aggiornamento delle schede dei bambini adottati a distanza col Progetto Jeevan sia a Thullur che nel Kerala per riportare notizie aggiornate in Italia alle famiglie adottive;
- Controllo del pieno utilizzo del Complesso Sanitario Mary Matha Dispensary di Thullur con i 2 punti acqua potabile e degli Ambulatori Dentistico ed Oculistico;
- Consegna di tutti i farmaci, vestiti e giocattoli portati dall’italia per i bambini e le loro famiglie.
Partecipanti:
- Arampatzi Foteini – Volontaria – Thessaloniki (Grecia)
- Borruto Salvatore – Volontario – S.Giorgio a Cremano
- Cappelletti Roberto – Medico – Como
- Deorsola Barbara – Medico – Pecetto Torinese
- Martini Giorgio – Medico – Montecatini Terme
- Mazzoni Tiziana – Pediatra – Firenze
- Mezzacappa Giulia – Medico – Torino
- Tesio Rachele – Medico – Carmagnola
- Tombaresi Giorgio – Volontario – Firenze
- Zampieri Massimiliano – Volontario – Seregno
- Zaremba Maria – Infermiera – Montecatini Terme
Programma
Sabato 19 – Partenza dall’Italia
Domenica 20 – Arrivo a Thullur
Lunedì 21 – Mary Matha Dispensary – Visite ai bambini adottati e ai malati
Martedì 22 – Villaggio Parimi – Vaccinazioni e visite mediche
Mercoledì 23 – Villaggio Nelapadu – Visite mediche
Giovedì 24 – Villaggio Rayapudi – Visite mediche
Venerdì 25 – Villaggio Dondapadu – Visite mediche
Sabato 26 – Villaggio Vykundapuram – Visite mediche
Domenica 27 – Festa in Parrocchia.
Lunedì 28 – Partenza da Thullur verso il Kerala – Arrivo a Kanjirappally Orfanotrofio Assisi Baby Sadan
Martedì 29 – Aggiornamento Adozioni a distanza Assisi Baby Sadan
Mercoledì 30 – Aggiornamento Adozioni a distanza Assisi Balika Bhavan a Kottayam
Giovedì 31 – Controllo x aggiornamento lavori nuovo Hostel a Kanjirappally
Venerdì 01 – Partenza per Kochin
Sabato 02 – Arrivo in Italia
Diario Giornaliero
La luce del giorno inizia ad inondare pian piano l’abitacolo del nostro aereo, i passeggeri iniziano a risvegliarsi dal salutare sonno emettendo versi più o meno animaleschi, ed eccoci pian piano avvicinarci alla agognata terra indiana, meta da oltre 16 anni di missioni sanitarie ed umanitarie di HHPP. Alle ore 8,25 del mattino, fuso orario indiano, atterriamo ad Hyderabad dopo un riposo non proprio completo. Qui ci scontriamo con la farraginosa macchina burocratica indiana che ha a dir poco dell’assurdo. Appena sbarcati il primo impegno amministrativo è quello dell’immigrazione: noi ci eravamo premuniti in Italia facendo online il visto per l’India, sperando di essere tra i pochi che non lo facevano in questa modalità ma attraverso le agenzie di viaggio, e per questo avere una corsia preferenziale per l’agognato timbro sul passaporto.
Al desk dei visti online ci saranno stati un centinaio di viaggiatori esteri europei, inglesi e tedeschi, i quali , tutti avanti a noi per precedenza, potevano farci perdere il volo in coincidenza per Vijayawada. Tutti a guardare ansiosamente la fila che si snodava a malapena (perché fra l’altro alcuni computer si sono messi a fare le bizze), gli occhi dei volontari HHPP nervosamente sulle lancette dell’orologio per controllare se rimaneva il tempo necessario per il chek-in del volo interno. Come Dio ha voluto i primi 5 hanno ottenuto il visto; 1 è stato lasciato di guardia agli altri 4 ancora invischiati nella chilometrica fila, e 4 si sono recati al ritiro bagagli. Almeno qui finalmente nessun problema, salutiamo affettuosamente Sr Jain che si carica nella jeep del Dispensario tutte le 20 VENTI!!! valigie portate al nostro seguito; recuperiamo gli amici mancanti, voliamo al banco accettazione della Spice Jet dove ci danno immediatamente la carta di imbarco e ci precipitiamo al controllo doganale. Come primo intoppo al Dr George volevano farlo passare al controllo normale sotto il metal detector (secondo loro molto sicuro) anche se il cardiopatico aveva fatto presente di essere portatore di pace-maker cardiaco; nonostante le rassicurazioni del personale, il Dr George quasi distruggendo una colonnina delimitante l’ingresso ai metal detector, è riuscito a non passare attraverso le “pericolose radiazioni”, ma in seguito ha dovuto sottostare, come quasi tutti i Volontari, alla accurata solerzia ispettiva di un addetto che ha trovato a tutti qualcosa facendo perdere tempo prezioso. Terminato lo strazio del controllo via di gran lena verso il gate di imbarco, dove abbiamo finalmente preso il sospirato aereo.
Arrivati a Vijayawada siamo stati sommersi dagli abbracci fraterni delle Suore del Dispensario e con il mitico tuttofare Scuolabus ci siamo finalmente addentrati nella realtà agricola e povera di questa regione dell’India. Dopo circa un’ora e mezza, sotto un sole cocente ed una umidità che ci fa percepire almeno 40°C sulla nostra pelle, arriviamo al Mary Matha Dispensary dove, dopo un calorosissimo saluto da parte di tutte le Suore, ci concediamo un meritato riposino, in attesa che Sr Jain arrivi con tutte le nostre valigie. Stasera alle 21 arriveranno anche i Volontari provenienti dalla Campania e Max, il Dr Roberto, Sr Jain, con alla guida il mitico Michel si sono addentrati nella buia notte indiana per recuperarli.
Domani inizia il nostro lavoro vero e proprio con le visite agli abitanti di Thullur e villaggi limitrofi e controllo delle adozioni a distanza.
Buonanotte Italia da una caldissima India.
Domani ci attende il primo villaggio extra Thullur comprese le 600 vaccinazioni Anti-Epatite b.
Colpisce veramente tutti noi vedere attraverso gli occhi stupiti di questi bambini come la loro anima candida riesca ad emozionarsi anche per le piccole cose.
Il lavoro si è svolto in modo frenetico fin dall’inizio: da una parte le Suore preparavano le siringhe mentre i Volontari HHPP, ognuno nelle proprie postazioni, smistavano i bambini come in una catena di montaggio. Tutta questa organizzazione ha permesso a fine giornata di contare la bellezza di 592 Vaccinazioni Antiepatite B Prima dose. Terminata questa parte del nostro impegno, si sono susseguiti una ventina di controlli sanitari ai funzionari ed agli insegnanti della Scuola che non si sono fatti perdere l’occasione di una visita da parte dei Medici Italiani.
Alle fine di questa giornata, dobbiamo far presente una cosa molto importante: ci siamo dimenticati di Salvatore (e dire che non è neanche troppo piccolo da non essere visto) ma ciò non dipende dalla mancanza d’affetto che tutti noi nutriamo nei confronti di questo nuovo Volontario, ma dal fatto che è stato sempre impegnato nella documentazione fotografica per noi essenziale.
A proposito di Salvatore, la sua presenza è stata per noi indispensabile le perché con la sua fantasia spontanea napoletana ha intrattenuto i bambini sia prima che dopo la vaccinazione: possiamo affermare che HHPP ha anche un’azione educativa!!!
Una giusta riflessione di Tiziana, considerando fortunatamente la non gravità dei casi odierni giunti alla nostra osservazione, è che oggi è stata più una giornata di festa per tutti sia pazienti che noi stessi.
Giorgio ad un vecchietto insistente all’inverosimile nella richiesta di vestiti della sua taglia, non disponibili al momento, sfoggiando lui una bella camicia rosa, ha proposto un paio di mutandine femminili rosa come pendant! Ha ovviamente ricevuto un’occhiata fulminante immediata.
Barbara vuole sottolineare più di sempre l’impegno costante e instancabile di tutte le Suore che ad ogni momento sono pronte a risolvere ogni nostro problema.
Salvatore ci fa riflettere considerando che dalla profondità degli occhi dei bambini riesce a trasparire la serenità interiore della propria età anche se la realtà della vita quotidiana li porterebbe ad essere diversi.
Giulia vuole sottolineare la dignità di queste persone anche se nella povertà eclatante di questo villaggio tutto, dal vestiario alle acconciatore agli odori corporei farebbe supporre anche il contrario.
Roberto rimane piacevolmente sorpreso dalle festosa accoglienza che ogni anno piccoli e più grandi gli riservano, segno tangibile di qualcosa di buono lasciato nei loro cuori.
Rachele si rende conto di riuscire a lavorare più serenamente, nonostante le difficoltà ambientali, assorbendo la tranquillità che questi pazienti traspirano.
Max è sempre colpito dalla gioia riscontrata da chi riceve le piccole cose da noi portate dall’Italia, dimostrazione della grande povertà esistente e della profonda riconoscenza.
Foteini considera che dopo l’esperienza di questi giorni, sarà per lei difficile andare in qualsiasi luogo e non essere accolta da una pioggia di petali profumati e da schiamazzi di bambini festanti .
Domani trasferimento ad un altro Villaggio, sperando che il sole ci accompagni.
E’ facile concludere le nostre considerazioni riflettendo quanto più sereno sarebbe il mondo se tutti ci impegnassimo a migliorare la qualità delle esistenze dei più bisognosi che incontriamo.
Riflettendo sul lavoro fatto e sulle patologie affrontate i volontari concordano sull’importante delle terapie ad personam , ma condividono il fatto che sarebbe molto importante avviare delle campagne educazionali sugli stili di vita e di prevenzione primaria delle più diffuse patologie; ciò potrebbe essere realizzato in occasione delle missioni di HHPP con strumenti multimediali semplici ma di sicuro impatto, iniziando dalle Scuole. Tutti i volontari si impegnano a collaborare per realizzare tali campagne.
La Dottoressa Barbara fa notare la pressante insistenza di molti pazienti nella richiesta di sempre maggior numero di farmaci, come se non fossimo in India ma nella nostra beneamata Italia. A tal proposito alla Infermiera Mirella ha fatto le proprie rimostranze un paziente al quale aveva consegnato delle compresse nel dosaggio di ¼ al giorno (come prescritto dalla Dottoressa Rachele) lamentandosi delle ridotte dimensioni del farmaco. Ma il compito del Medico in tutto il mondo è quello di consigliare ai pazienti la strada migliore per la loro salute.
Viva la sincerità di quei bambini che candidamente hanno dichiarato il proprio stato di benessere fisico, chiedendo solo un gioco.
Ma prima di partire per la nostra meta, consueto controllo dell’anziano con l’ulcera al piede: stessa situazione dei giorni precedenti, abitanti indesiderati ancora a far bella mostra di sé, ferita stamattina abbastanza pulita. Abbiamo variato tipo di medicazione e vediamo cosa troveremo domattina.
E se questo è stato un momento non proprio edificante, fortunatamente abbiamo avuto la possibilità di reincontrare l’anziana dello scorso anno con la ferita lacera al dorso del piede dx che lasciava completamente scoperti tutti i tendini del piede stesso; chi segue i nostri diari avrà visto le foto che rendevano conto della realtà e dell’opera della Dottoressa Annamaria che aveva ricucito tale grave ferita; al controllo odierno non ci si rende nemmeno conto della presenza della cicatrice di allora (Grande Annamaria!!! Ha avuto un risultato superlativo!!!).
L’accoglienza al Villaggio è stata ancora più coinvolgente del solito, dal momento che oltre ai fiori ed alle ghirlande poste al collo di ognuno di noi, il Parroco della Chiesetta locale ci ha offerto uno spettacolo musicale di balli eseguiti da piccoli maschi e femmine. Al termine dei saluti di benvenuto da parte del Sacerdote, questi ha invitato a parlare il Dr George il quale, nel suo “perfetto e londinese “ inglese ha ringraziato tutti per l’accoglienza. Subito dopo è iniziata l’attività sanitaria vera e propria che, più di sempre, ha avuto un ritmo di svolgimento più che frenetico ma molto efficace. A fine mattinata era ben 256 le persone che erano passate sotto i controlli dei nostri Medici, avevano avuto le rispettive necessarie medicine ed anche un regalo che non è stato negato a nessuno. Essendo il villaggio di residenza dei due gemellini Vijay e Vinay (adottati a distanza dai nostri Max e Roberto) abbiamo avuto il piacere di rincontrarli insieme ai loro genitori, sempre ultrariconoscenti ai due benefattori lombardi che anni orsono hanno regalato alla famigliola una casetta in muratura al posto della misera capanna dove abitavano tutti e quattro. Durante le visite abbiamo avuto il piacere di vedere anche il bimbo incontrato nel 2018 con una forma completa di labiopalatoschisi; è stato operato anche se solo per la parte esterna buccale e non anche nel palato duro, perché la povera famiglia aveva terminato tutti i soldi disponibili per il primo intervento. Subito HHPP ha invitato i genitori del piccolo a farsi fare un preventivo per l’intervento completo del quale sicuramente si accollerà il finanziamento. I consueti pazienti artrosici, diabetici, ipertesi e bronchitici hanno completato la nostra attività e ce ne siamo partiti dal villaggio con un sincero groppo alla gola. Domani è domenica ed anche in questo luogo così lontano da noi si omaggio il giorno del Signore. Sorprese per i neofiti della missione (forse) e bella giornata per tutti .
Prima di recarci alla cerimonia religiosa, consueto controllo al Dispensario dell’ulcera diabetica e della donna bronchitica cronica. La signora sta veramente meglio, abbiamo detto di continuare per qualche giorno la cura attuale, ma abbiamo consigliato di eseguire una Rx Torace perché un precedente controllo dell’inizio del 2018 aveva evidenziato delle alterazioni non proprio rassicuranti. L’anziano diabetico è anche lui molto migliorato anche se sono presenti ancora alcuni “ospiti inattesi” ma in numero molto inferiore ai giorni passati, ed anche a lui abbiamo vivamente suggerito di continuare giornalmente a farsi medicare al Mary Matha.
Terminata questa mattiniera attività sanitaria, è iniziata la vestizione di tutti i volontari negli abiti tradizionali indiani: saari per le donne e casacca con sottana per gli uomini. Così agghindati siamo partiti con il consueto scuolabus in direzione della Chiesa dove, appena giunti, abbiamo iniziato a suscitare la curiosità degli abitanti locali. All’ora prestabilita è iniziata la celebrazione la quale, data la durata di oltre 90 minuti, ha suscitato un “abbiocco” completo del Dr George e di Giorgio, prontamente risvegliati dagli altri volontari. Al termine consueti emozionanti e struggenti ringraziamenti da parte del Parroco per tutta HHPP e per il nostro angelo custode Sr Jain. Emozioni forti per tutti soprattutto per i neofiti. E se questo non bastasse, la sera siamo stati ospiti dalle del Convent. Qui abbiamo cenato insieme alle due Comunità Religiose del Dispensario e del Convento ed al termine Sr Jain ha strappato qualche lacrimuccia a tutti ringraziando con il cuore in mano per l’attività generosa ed altruista svolta senza sosta da tutti i Volontari di HHPP. Con il cuore ricolmo di amore sincero, ci rechiamo nelle nostre camere per preparare le valigie per il trasferimento in Kerala.
Un augurio a tutti quelli che ci seguono da questa ultima nostra notte a Thullur di un sereno sonno ristoratore.
Pomeriggio dedicato all’aggiornamento delle adozioni a distanza operazione che ci ha impegnati tutti, ognuno nei propri ruoli, a questa delicata operazione che ci permetterà di portare foto e notizie aggiornate ai genitori adottivi italiani i quali, con la loro generosità, permettono a questi bambini di vivere una vita degna di essere vissuta. A sera cena alla Portiuncola dove le bimbe presenti ci hanno deliziato nel dopo pasto con una serie di balli e canti, espressione della loro gioia vivere e della rinascenza nei nostri confronti. Sommersi da tanto amore, andiamo a letto ancor più convinti che quello che facciamo con HHPP sia un’opera veramente importante e che da tale azione riceviamo molto ma molto di più di quello che diamo.
Nonostante questo di prima mattina siamo partiti per la nostra programmata destinazione, la capitale del Distretto, Kottayam. Qui arrivati dopo circa 2 ore di pulman, abbiamo incontrate le Suore del Balika Bhavan, quello che ERA un orfanotrofio per le giovani ragazze dell’Assisi Baby Sadan le quali, divenute grandi, si trasferivano qui per continuare gli studi superiori in un luogo per loro protetto. Purtroppo ERA, perché da quando è al governo il nazionalista Hindu Modi, ha deciso che tutti gli orfanotrofi dovranno chiudere se non decidono di passare sotto il controllo completo dello Stato; questi assicurerà, con propri funzionari in loco, il sostentamento alla struttura che però dovrà accogliere chi dice lui. Le Suore si sono opposte a queste regole, per cui il centro dovrà chiudere. In effetti sono rimaste due sole bambine le quali a fine anno scolastico non si sa che fine faranno. Ma la politica è questo ed anche peggio. Comunque grande gioia per la nostra visita sia da parte delle Religiose che delle bambine. Terminato questo incontro ci siamo recati a visitare il vicino centro di Kuricì, quello che a breve diventerà un asilo per bambini poveri e senza famiglia. Bella struttura che necessita ancora delle rifiniture e che sicuramente avrà l’aiuto che merita da HHPP. Dopo il pranzo, gentilmente offerto dal fratello di Suor Elisabetta all’Hotel Arcadia, di quale è il proprietario, sotto una pioggia torrenziale abbiamo ripreso la strada di casa. Lungo di essa abbiamo fatto sosta ad un locale centro commerciale dove abbiamo comprato superbarattoli di Nutella (domattina a colazione Nutella party per tutti gli ospiti dell’Assisi Baby Sadan), generosa dose di confezioni di pane a cassetta, cento saponette per tutti i piccoli, shampoo per doccia e capelli e detersivo per lavare i panni. Utile e necessario regalo dell’Associazione ad una fantastica Suora come Sr Elisabetta. Arrivati all’Orfanotrofio abbiamo avuto giusto il tempo di una doccia veloce e poi tutti alla cena di commiato organizzata nel locale più ampio dello stesso dove, dopo un tipico gustosissimo e saporitissimo pasto indiano, abbiamo assistito ad una festicciola organizzata per noi come ringraziamento per la nostra presenza. E per finire …… il volo delle mongolfiere le quali, come la colombina dello scoppio del carro a Firenze, possono anche fare dei capricci. Quest’anno però si sono librate nell’aria fresca della sera senza intoppo causando una gioia immensa in tutti i bambini presenti ed anche negli adulti tornati un po’ bambini.
Domani ultimo giorno della nostra permanenza in questa parte dell’India, sarà una giornata che ci stimolerà molte opposte sensazioni nell’anima ma … domani è un altro giorno e si vedrà.
Buonanotte Italia !
Oggi all’Orfanotrofio Assisi Baby Sadan a Panaceppally è il Nutella day; tutti i volontari si sono volentieri alzati un’ora prima di quello che avrebbero potuto in questo loro ultimo giorno di permanenza, per regalare ai bambini quello che loro aspettano da un anno: una “dolcissima” colazione con 2 fette di pan carré abbondantemente ricoperte dai volontari HHPP della prelibata crema di nocciole, eccellenza italiana della Ditta Ferrero. Tutti noi all’opera ed in men che non si dica tutto era pronto nel refettorio dei piccoli: alle 7,30 in punto ecco arrivare ordinatamente come sempre, tutti i maschietti dell’Assisi, dai più piccoli di 4 – 5 anni, ai più grandicelli di 16 – 17. Alla vista della prelibatezza già predisposta nei loro piatti, i loro occhioni neri si sono riempiti di gioia e, dopo la mattutina preghiera pre-colazione, si sono immersi in questa gioiosa consuetudine. Come tutti gli anni è stata sicuramente più grande la gioia nei nostri cuori nel vedere quegli angioletti così felici, che il loro darsi da fare per assaporare completamente quella squisitezza per il loro palato. Terminato questo dolcissimo momento, ognuno di noi si è impegnato in giochi i più vari con i bambini in attesa della loro partenza per le rispettive scuole. Giornata molto serena per tutti noi, ognuno occupato a riordinare le proprie cose per la partenza che sarebbe avvenuta nel primo pomeriggio, esclusi Salvatore e Foteini che proseguiranno il loro viaggio nella magica India. Dopo 3 ore di viaggio sul piccolo pulman che già ci aveva accompagnati all’arrivo, siamo giunti a Kocin, sede dell’aeroporto internazionale da dove sarebbe iniziato il nostro viaggio di ritorno in Italia. Andiamo a letto nelle nostre modeste camerette dell’Albergo Lotus8 dove ci sveglieremo alle 1,30 di notte per iniziare il viaggio di ritorno. Buonanotte Italia dalla nostra ultima notte in India.
Superato questo difficile momento, il gate di imbarco ci ha accolto sul nostro aereo per la prima tratta di viaggio destinazione Dubai. Qui siamo arrivati in perfetto orario, abbiamo calorosamente salutato i nostri amici lombardo-piemontesi che avevano come destinazione finale Milano, e noi toscani ci siamo recati all’imbarco verso Bologna. Qui arrivati senza colpo ferire, con un pulmino noleggiato all’uopo siamo arrivati a Firenze Peretola sotto una pioggia battente. Ultimi saluti e via ognuno verso la propria destinazione finale.
Anche questa 49° Missione di HHPP volge al termine con risultati più che positivi.
E come tutti gli anni al termine della 49° Missione Sanitaria ed Umanitaria in India ecco le considerazioni finali dei partecipanti volontarie e prive di qualsiasi censura: GIULIA MAX Al ritorno immagini, emozioni e sensazioni affollano la mente e il cuore. La prima immagine è Praveen sul letto di ospedale, bambino di otto anni malato di talassemia, era ricoverato a Madras in attesa di trapianto di midollo, la prima sera che suor Jain si è collegata con lui e la mamma, in videochiamata, era molto sofferente in quanto sottoposto a radioterapia in preparazione dell’operazione e non rispondeva alle sollecitazioni di suor Jain. Vedere un bambino cosi’ sofferente mi ha straziato il cuore. Per fortuna nei giorni successivi stava meglio e durante il nostro soggiorno è stato eseguito il trapianto, adesso siamo in attesa di vedere se l’operazione avrà i risultati sperati e il bimbo sta abbastanza bene. Un’altra immagine è il buco sotto il piede di un anziano venuto al dispensario grande come una moneta e pieno di vermi medicato dai nostri dottori. Ma anche la bellezza di tutti le bambine e i bambini a cui misuravo la temperatura prima di essere vaccinati dai dottori: ero talmente rapito quel giorno che al termine non mi ero accorto di averne controllati seicento! Sempre mi colpisce come i vestitini usati portati dall’Italia, i palloncini, uno spazzolino, un dentifricio, una saponetta, sono fonte di grande gioia per i bimbi e anche per gli adulti dei villaggi visitati a indicarne la grande povertà. Un immagine che mi rimarrà sempre impressa sono Vinay e Vijay, i gemelli adottati a distanza da me e Roberto, che corrono verso il nostro scuola bus che si allontana dalla parrocchia del villaggio dove avevamo effettuato un medical camp, salutandoci allungando e agitando le braccia. Volti, sguardi, sorrisi, saluti e abbracci di bambini e persone incontrate si affacciano continuamente nei miei pensieri, vorrei far parte di tutte lo loro vite. Lasciato l’Andhra Pradesh e raggiunto il lussureggiante Kerala, bambini e bambine dell’orfanotrofio Assisi Baby Sadan immerso nella foresta di alberi di caucciù hanno riempito gli ultimi giorni in India. Ancora un bambino sofferente, che vive con la mamma e la sorellina nelle casette che ospitano famiglie disagiate costruite da suor Elisabetta, il papà morto l’anno scorso, affetto da labbro leporino non operabile al momento in quanto anche cardiopatico, può bere solo latte, il suo continuo pianto mi angoscia e riempie di domande. Ritorno con gli abbracci, l’affetto, la vivacità e l’intelligenza di tutti gli loro. Un’immagine su tutte un bimbetto con l’aria da duro, Josh, che si scioglie come neve al sole appena riceve qualche coccola e bacio. Ringrazio Dr. George capo missione e presidente dell’associazione per l’operato di tutti questi anni di HHPP, Elena che ha seguito la missione dall’Italia, tutte le suore per la loro costante dedizione in questi luoghi e le continue attenzioni nei nostri confronti. E infine tutti i miei compagni di missione con cui ho condiviso tutto questo e che hanno permesso l’ottimo svolgimento della missione. RACHELE ROBERTO La bontà di un progetto sta anche nella sua natura salvifica, nel fatto che ciò che di buono viene fatto arricchisce chi lo fa, soprattutto chi lo fa, oltre naturalmente chi lo riceve. Perchè ogni incontro, ogni scambio, ogni sguardo reciproco ci arricchiscono enormemente.Le piccole grandi storie di resilienza, di riscatto, di speranza ci insegnano a guardare sempre oltre il dolore e le difficoltà e a scorgere sempre la luce oltre il buio e la bellezza nel Caos apparente. “Perché la vita è così. Procediamo a piccoli passi. Rialziamo la testa e torniamo ad affrontare il volto feroce e sorridente del mondo. Pensiamo. Agiamo. Sentiamo. Diamo il nostro piccolo contributo alle maree del bene e del male che inondano e prosciugano la terra. Trasciniamo le nostre croci ammantate d’ombra nella speranza di una nuova notte. Lanciamo i nostri cuori coraggiosi nelle promesse di un nuovo giorno. Con amore: l’appassionata ricerca di una verità diversa dalla nostra. Con struggimento: il puro, ineffabile anelito di essere salvati. Poiché fino a quando il destino c’è lo consente, continuiamo a vivere. Che Dio ci aiuti. Che Dio ci perdoni. Continuiamo a vivere.” Grazie India SALVATORE Un grandissimo ringraziamento va al Dott.Roberto Cappelletti, per avermi fatto partecipare e sopratutto per avermi sopportato per tutta la durata della missione 😊 DR GEORGE
Avevo paura di partire perché non sapevo cosa avrei trovato, ma forse non sapevo bene nemmeno cosa stavo cercando. Ma l’India ha tanto da darti. Ti dà tutto ciò che ti fa star bene e non si vede con gli occhi. Tutte le storie che ho ascoltato, tutte le persone che ho conosciuto e incontrato, gli abbracci che ho ricevuto, tutti i sorrisi che sono riuscita a strappare, i baci che ho dato, la generosità che ho percepito nelle piccole attenzioni, tutta la gioia e l’affetto che ho sentito saranno impossibili da dimenticare. Superare le barriere linguistiche e riuscire a trasmettere amore e passione, dare importanza agli altri prima di se stessi, è davvero qualcosa che arricchisce l’anima e fa sentire leggeri.
Non sarebbe stato lo stesso senza tutti i meravigliosi compagni di missione e viaggio, ognuno con il proprio sorriso, carattere e personalità ha contribuito alla mia crescita personale e professionale. Grazie India e grazie HHPP e a tutti i volontari per aver reso questa esperienza così intensa e importante.
Anche quest’anno ho avuto la possibilità e la fortuna di partecipare alla missione di HHPP in India. Mi rendo conto che l’anno trascorso è stato un’attesa di un ritorno in un posto dove c’è un po di me, non urgente, ma sotterranea come la lava di un vulcano che ogni tanto emerge in superficie.
Sono state settimane bellissime e intense in cui si alternavano sentimenti diversi e contrastanti: la gioia, la felicità, la tristezza, l’amore. Le danze, i sorrisi, le code infinite per essere visitati e la semplicità di un bambino che dice di aver la tosse per ricevere qualcosa un gioco, lo spazzolino o un abbraccio. Ho imparato la semplicità di essere ascoltati, di poter superare qualsiasi barriera linguistica, religiosa e morale e l’importanza di dedicare del tempo a qualcuno che non è mai così banale. Grazie di avermi fatta sentire accolta e accettata. Grazie a tutti i miei preziosi compagni di viaggio, alle fantastiche suore e al prezioso aiuto durante le visite, grazie ai bambini, alle infinite riflessioni serali e alle interminabili risate. Grazie a ogni singolo abbraccio ricevuto a ogni singolo “thank you” che si riceveva anche se non c’era bisogno. Grazie questa volta lo dico a Loro che mi hanno fatto emozionare e commuovere, che mi hanno reso un “po’ più medico” di quello che sono.
Nona missione con HHPP in terra indiana
Tratto da “Shantaram” – Gregory David Roberts
Prima di ringraziare le persone e l’associazione, che mi hanno permesso di realizzare uno dei miei sogni…
Volevo rivolgere un pensiero a tutti i bambini che ho incontrato in questo inteso percorso…
Grazie per avermi arricchito anima e cuore…. ❤
I primi giorni giocavo con loro e ci divertivamo scattando foto ed ero stralunato…. avevo solo gioia immensa.
Poi qualche giorno dopo, avendo l’opportunita di vedere le foto con la madre
superiore, la quale mi racconta uno ad uno tutte le drammatiche storie di ogni bimbo, mi si è ghiacciato il cuore….
A volte la vita è davvero ingiusta, soprattutto quando si accanisce su anime innocenti….
Però la vita mi ha insegnato a vedere sempre i lati positivi, anche nelle situazioni più disperate, quindi penso che nonostante tutto questi bambini abbiano una fortuna, ovvero, quella di avere vicino delle persone che dedicano la propria vita per i più bisognosi e altre che con contributi di diversa forma e natura contribuiscono al loro sostentamento…..
Ora vi invito ad una riflessione, citando 2 celebri frasi di Gandhi…
1) nel mondo c’è quanto basta per le necessità dell’uomo, ma non per la sua avidità;
2) chiunque abbia qualcosa che non usa, è un ladro.
Poi un grandissimo grazie va al Dott.George, padre fondatore della HHPP e coordinatore della missione. Poi un meraviglioso grazie alla grandissima suor Jane e tutte le Sister, che con la loro energia e simpatia hanno reso il tutto ancora più bello e speciale😊 e a tutti coloro che hanno partecipato e dato il loro prezioso contributo a questa meravigliosa iniziativa ❤
Ed eccoci arrivati anche quest’anno al termine di questa ennesima missione sanitaria ed umanitaria in India che mi ha visto protagonista insieme ad altri 10 splendidi compagni di viaggio e di avventura, vecchi e nuovi amici di HHPP che si sono prodigati al massimo ed hanno dato sempre il meglio di se stessi per il raggiungimento degli obbiettivi prefissati. Come sempre accade al concludersi di una missione contrastanti sono i sentimenti che albergano nel mio cuore: soddisfazione e compiacimento per quello che di positivo abbiamo compiuto e tristezza per tutto quel mondo di affetti e di sincera empatia che come sempre ci accompagna in queste occasioni. Il bilancio di questa 49° missione è sicuramente positivo per le oltre 1500 persone visitate, per i circa 600 bambini vaccinati per l’epatite b, per la quantità innumerevole di abiti e giochi che abbiamo consegnato ai piccoli che si presentavano a noi; come sempre un doveroso e sincero ringraziamento va al Centro Missionario Medicinali di Firenze nella persona dell’amico Massimo Ghiribelli che come sempre ci ha fornito buona parte dei farmaci utilizzati durante la nostra attività e a tutti i nostri sostenitori che ci hanno donato con amore tutto quello che abbiamo portato come regalo a chi abbiamo incontrato. Sono ormai più di 20 anni che io mi reco in India con le Missioni di HHPP ma anche quest’anno si è ripetuto il miracolo di sempre: rimanere sempre ed ogni volta ancora di più sommerso dall’amore e dalla fratellanza che queste splendide popolazioni, semplicemente guardandomi con il loro sguardo profondo, riescono ad imprimere nel mio cuore. Sono sempre molto felice di ritornare in India, nonostante i miei innumerevoli acciacchi, per nutrire il mio animo ed anche il mio fisico di questo magico alimento che è l’affetto sincero di chi non ha niente da darti in cambio ma ti ricolma della sua riconoscenza non a parole ma semplicemente guardandoti. Grazie amici miei che ancora una volta mi siete stati vicini in questa avventura che sono certo non sarà l’ultima vissuta insieme, grazie Beatrice amore mio che dimostri questo tuo sentimento nei miei confronti supportandomi e sopportandomi da oltre venti anni, grazie a tutti coloro che credono nella missione della nostra Associazione nel mondo offrendo tutti, ognuno a modo proprio, un personale sostegno alle iniziative messe in campo in Italia e all’Estero. La mission di H.H.P.P. Onlus non è certo terminata, nuovi scenari di Missione si presentano all’orizzonte e sono certo che ognuno di noi sarà partecipe per realizzare quello che è l’unico nostro obbiettivo: la realizzazione del SOGNO UMANITARIO DALLA VALDINIEVOLE NEL MONDO!